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MaiStraki nel giro della Baviera
mercoledì 22 giugno
Il mattino siamo partiti da Gauting in direzione di Monaco: la città, che avevamo peraltro già visto il mattino dell'arrivo, si è confermata essere bellissima, molto servita dai mezzi pubblici (esiste una rete metropolitana estremamente estesa), e dotata di innumerevoli piste ciclabili (praticamente, una per ogni via cittadina); inoltre offre ai suoi abitanti incredibili aree verdi.
Appena arrivati in periferia abbiamo trovato una filiale HVB: dovendo prelevare, siamo stati costretti ad entrare, visto che gli ATM si trovavano all'interno. E' stato così che siamo stati notati da un'impiegata (per via delle maglie personalizzate Unicredito): è stata estremamente simpatica, e ci ha dato il benvenuto con ampi gesti delle mani. Tom, come sempre, ne ha approfittato per farsi dare un gadget, mandando in avanscoperta il sempre disponibile Ezio.
Abbiamo passato la giornata a girare il centro della città; prima, tuttavia, dovevamo dedicarci all'acquisto dei biglietti ferroviari del ritorno. Ci siamo riusciti con qualche difficoltà: saremmo partiti quella stessa sera alle 23:40 (l'arrivo a Verona era previsto alle 5:10): non abbiamo capito perché il biglietto tedesco (stesso tragitto) costava 10 euro più di quello italiano.
Abbiamo poi pranzato nell'antica birreria Hofbraüaaus: all'interno del locale c'era un'orchestrina tipica di simpatici e alticci bavaresi che, nei loro costumi tipici, fra una canzone e l'altra si scolavano l'immancabile boccale da 1 litro di birra.
Nel pomeriggio, poi, per riposare abbiamo deciso di raggiungere il bellissimo parco "Englischer Garten": è vastissimo (più grande del londinese Hyde Park, ad esempio), ed è attraversato da innumerevoli ruscelli. La quiete e la bellezza del parco hanno stimolato in ognuno di noi una graditissima pennichella. A quel punto, la domanda che risuonava nel gruppo era una sola: perché mai qualcosa di simile, con parco e piste ciclabili, è impossibile da ritrovare nelle città italiane?
Proseguendo in questo fantastico parco, abbiamo raggiunto il museo della Scienza e della Tecnica, nell'isola sul fiume Isar, che, tuttavia, non abbiamo fatto in tempo a visitare (era ormai l'ora della chiusura). Rientrando verso il centro, casualmente abbiamo visto uno spettacolo incredibile: lungo uno dei canali del parco, in cui erano state create delle rapide artificiali, dei surfisti (!!!) trovavano una palestra ideale per esercitarsi, divertirsi e per divertire il pubblico intento ad ammirarli. Lo spettacolo era magnifico: a turno si gettavano sciorinando le loro doti nel cavalcare quell'onda infinita.
Dopo cena abbiamo raggiunto la stazione; caricate le biciclette ci siamo accomodati nel nostro vagone: a differenza dell'andata, la carrozza era tedesca, e ben tenuta. Inoltre, quella sera il treno era praticamente vuoto. Lo spazio per dormire più comodamente, questa volta c'era; Paolo, addirittura, dopo essersi svegliato a pochi chilometri da Verona, si è messo a cercare Ezio lungo il vagone vuoto: l'ha trovato comodamente disteso, tutto solo, in un scompartimento. A quel punto ha dovuto svegliarlo: dormiva così profondamente che, senza accorgersi, avrebbe proseguito fino a Firenze. Chiaramente, appena sceso dal treno, al gruppo confesserà di non aver chiuso occhio.
tappe precedenti
18/06/2004, sabato, Monaco - Weilheim 70 km
19/06/2005, domenica, Weilheim - Schwangau 73 km, 6 km la sera
20/06/2005, lunedì, Schwangau - Peiting 65 km
21/06/2005, martedì, Peiting - Gauting 88 km
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